lunedì 12 settembre 2011

Sacconi si scusi con tutte le donne.



Dopo la barzelletta sulle suore stuprate indignazione da Pd e "Senonoraquando".
ROMA - «In nessun altro Paese del mondo democratico un esponente di governo sceglierebbe la metafora dello stupro - incompatibile con qualunque forma di ironia - per esprimere una sua valutazione politica, svelando la sua visione del rapporto tra donne e uomini». Lo afferma in una nota il Comitato delle donne Senonoraquando commentando la barzelletta raccontata ieri dal ministro del Lavoro Maurizio Sacconi che sta sollevando critiche pesanti anche in area cattolica così come dalle donne della Cgil e del Pd.
«L’ intervento del Ministro Sacconi ieri ad Atreju alla festa della Giovane Italia è incommentabile e intollerabile! Sacconi si scusi pubblicamente con tutte le donne, per aver riesumato, nella furia della difesa della propria ideologia e dell’ attacco alla Cgil, il peggior armamentario sessista e misogino». [...]
 Lo dice la senatrice del Pd Rita Ghedini mentre la senatrice cattolica del Pd Mariapia Garavaglia dice che «stona in bocca a Sacconi una barzelletta sulle suore» «Si possono fare paragoni meno ’sacrileghì ma soprattutto è inaccettabile - afferma Garavaglia - che venga violata la dignità delle suore, donne che sanno dare esempi di autentica immolazione. Con una inutile gaffe si è evocato un atto criminale che suore martiri hanno subito davvero durante la recente tremenda guerra in Kosovo»
Per il Comitato delle donne Senonoraquando, al quale aderisce la Cgil, «La violenza dello stupro è la forma più brutale di negazione dell’altro. Non comprende nessuna forma di linguaggio, non ammette nessun sì e nessun no. Come scrisse in occasione del 13 febbraio Suor Rita Giarretta, ripetiamo tutte insieme al Ministro Sacconi: Non ti è lecito».

Nessun commento:

Posta un commento