martedì 13 settembre 2011

"La legge sull'omofobia non serve"




13 settembre 2011
L’inserimento della discriminazione tra le aggravanti generiche scatena un nuovo botta e risposta. Buttiglione: “Di altre regole non c’è bisogno”. Concia: “C’è un vuoto normativo”
Della legge che sancisca l’aggravante specifica per l’omofobia c’è bisogno. Anzi no. Lo scontro continua. E non si è certamente concluso col no del parlamento al ddl sulla materia. La decisione del pubblico ministero di Milano Elio Ramondini di contestare l’aggravante per la discriminazione di due omosessuali anche in assenza di precise norme che legifirino sul caso di discriminazioni ad omosessuali riaccende il dibattito dei politici sull’opportunità di approvare in parlamento un testo ad hoc.
LA LEGGE NON SERVE… - Per l’onorevole Rocco Buttiglione della legge non c’è affatto bisogno. “Aggredire fisicamente un omosessuale per le sue scelte è una cosa indubbiamente abietta – ha fatto sapere il presidente dell’Udc -. Per questo motivo appare del tutto corretta l’interpretazione del pubblico ministero di Milano che ha contestato l’aggravante dei motivi abietti all’uomo che ha colpito una donna che era in compagnia di un’amica”. “Il pm – ha spiegato l’esponente centrista – ha interpretato correttamente la legge e ha mostrato che non c’è alcun bisogno di creare discriminazioni con un’aggravante specifica per l’omofobia, che giustamente rientra tra i motivi abietti”.
…INVECE SI’ - Di tutt’altro avviso la deputata delPartito Democratico Anna Paola Concia, promotrice di un testo che introdica l’aggravante per l’omofobia. Per l’onorevole che lo scorso anno fu in prima persona vittima di un aggressione omofoba mentre passeggiava con la sua compagna nel centro di Roma, la decisione del pm di far rientrare l’omofobia tra i motivi abbietti per i quali è prevista l’aggravante generica “è la prova provata che il paese ha bisogno con estrema urgenza di una norma che contrasti le aggressioni a sfondo omofobo e transfobico”. “Altrimenti – ha detto ieri la Concia – la magistratura sarà costretta a sostituirsi alla politica per colmare un vuoto normativo che non garantisce un’efficace lotta alla violenza e che rappresenta una sconfitta per le istituzioni”. “E’ evidente – ha spiegato l’onorevole – che questa decisione costituisce un precedente per tutti i futuri casi di violenza omofoba e transfobica. Dopo che il centrodestra ha bocciato la legge contro l’omofobia e la transfobia, mi auguro che i magistrati vogliano seguire la linea tracciata dal loro collega di Milano e che la politica si decida a svolgere, con senso di responsabilità, il ruolo che gli compete: ovvero legiferare su quella che oramai è una vera e propria emergenza nazionale”. Era il 26 luglio scorso quando la Camera, con 293 sì, affossava il disegno di legge per introdurre l’aggravante dell’omofobia nei reati penali.

Nessun commento:

Posta un commento