sabato 10 settembre 2011

Celso



Tra i più importanti polemisti della resistenza pagana al cristianesimo, Celso visse verso la fine del II secolo.
Sappiamo molto poco sulla sua vita: è vissuto durante il regno di Marco Aurelio, la sua attività letteraria si può collocare tra il 175 e il 180, e ha scritto Alethes lògos contro la religione cristiana. È uno dei diversi scrittori chiamati Celso che apparvero come oppositori del cristianesimo nel II secolo; probabilmente è lui il Celso amico di Luciano si Samosata, nonostante alcuni dissentano, poiché l'amico di Luciano era un Epicureo, mentre l'autore della Vera Dottrina si definisce platonico.
Celso scrisse la sua opera come un pamphlet contro i cristiani nel 178 circa. La divise in due sezioni, una in cui obiezioni vengono messe in bocca ad un immaginario interlocutore ebreo, e l'altra in cui Celso parla da filosofo pagano quale in effetti era. Celso ridicolizza in particolare i cristiani in quanto sacrificavano ad una fede cieca l'uso della ragione. Circa sessant'anni dopo la pubblicazione, il libro scritto da Celso ispirò una massiccia opera intesa alla sua confutazione composta da Origene nel Contra Celsum, che è divenuta la principale fonte di informazioni su Celso, il quale venne in seguito condannato insieme ad altri critici del cristianesimo come Porfireo, e ciò che ha consentito di ricostruire parzialmente l'unico suo testo di cui si abbia notizia.


Ad un certo punto si parla della “madre di Gesù, scacciata dall’artigiano che l’aveva maritata, accusata di adulterio, messa incinta da un certo soldato di nome Panthera” (Contra Celsum, I, 32)


“Spinto dalla miseria andò in Egitto a lavorare a mercede, ed avendo quindi appreso alcune di quelle discipline occulte per cui gli Egizi son celebri, tornò dai suoi tutto fiero per le arti apprese, e si proclamò da solo Dio a motivo di esse” (Ivi, I, 28)


“Gesù raccolse attorno a sé dieci o undici uomini sciagurati, i peggiori dei pubblicani e dei marinai, e con loro se la svignava qua e là, vergognosamente e sordidamente raccattando provviste” (Ivi, I, 62)


« Colui al quale avete dato il nome di Gesù in realtà non era che il capo di una banda di briganti i cui miracoli che gli attribuite non erano che manifestazioni operate secondo la magia e i trucchi esoterici. La verità è che tutti questi pretesi fatti non sono che dei miti che voi stessi avete fabbricato senza pertanto riuscire a dare alle vostre menzogne una tinta di credibilità. È noto a tutti che ciò che avete scritto è il risultato di continui rimaneggiamenti fatti in seguito alle critiche che vi venivano portate »
(Celso, Contro i Cristiani, traduzione, premessa e note di Rizzo S., Biblioteca Universale Rizzoli, 1989)




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