sabato 10 settembre 2011

Scandalo pedofilia ebraica



Da ottobre scorso, ogni mese per sei mesi, sulla raccolta comunità di ebrei assidici residente a Borough Park, si è abbattuta una bufera di scandali a sfondo sessuale che ha visto sei uomini finire davanti al magistrato per abusi su minori in età da 7 a 15 anni.

L'ultimo in ordine di tempo è il caso di Moshe Spitzer di 24 anni, finito davanti al giudice della Supreme Court di Brooklyn per sentirsi attribuire 153 capi d'imputazione per atti e abusi sessuali che si sarebbero ripetuti per diversi anni, prima che la vittima adolescente prendesse il coraggio a quattro mani per raccontare le vessazioni a cui veniva sottoposto.

Jerry Schmetterer, portavoce del procuratore distrettuale di Brooklyn Charles Hynes, ha riferito alla stampa che la vittima - attualmente diciottenne - aveva confidato per la prima volta al preside di una scuola Yeshiva, gli abusi a cui era sottoposto da alcuni anni da parte di Spitzer, che allora aveva 20 anni.

Il preside - sempre secondo la procura - aveva incoraggiato il ragazzo a farsi avanti con i suoi genitori e raccontare loro gli appuntamenti a sfondo sessuale dati in squallide stanze di motel o in luridi appartamenti. "È essenziale aprire linee di comunicazione tra le comunità e le forze dell'ordine per combattere la criminalità" ha sottolineato il portavoce della procura di Brooklyn.

Infatti, le autorità confidano che quest'ultimo caso di abuso sessuale scoppiato nella comunità ebraica ortodossa di Borough Park riesca a scucire le bocche sovente chiuse dei leader assidici sugli abusi sessuali.

"Si tratta di un grandissimo passo in avanti" ha dichiarato Mark Appel, patrocinatore di iniziative contro gli abusi sui bambini nella comunità ebraica ortodossa e componente dell'organizzazione Am Echad.

Un esempio della scarsa comunicazione all'interno della setta ortodossa è il caso dell'ebreo assidico Arye Ickovits di 59 anni di Borough Park che nel novembre scorso aveva molestato una ragazzina di 13 anni. La vittima aveva raccontato la sua brutta esperienza alla mamma, ma i genitori avevano atteso 4 giorni prima di denunciare il fatto alle autorità, in attesa dell'approvazione rabbinica da parte dei leader religiosi. Uno dei casi di abusi sessuali tra i più clamorosi invece è quello che aveva visto il rabbino di Borough Park, Yehuda Kolko, accusato di avere molestato ripetutamente i suoi studenti della Yeshiva Torah Temimah. Molte vittime degli abusi sessuali hanno sostenuto che la scuola era al corrente di quello che si verificava tra le mura del sapere, ma che hanno intenzionalmente chiuso un occhio e mantenuto la lurida vicenda riservata. "In effetti, avevano cercato di minimizzare. Ora con tutta la pubblicità che ha avuto il caso del rabbino Yehuda Kolko le scuole temono di essere investite da cause legali" e risarcimenti multimilionari, aggiunge Appel. Gli investigatori della Child Abuse Squad di Brooklyn riferiscono che negli ultimi tempi hanno notato una crescente volontà di collaborazione da parte delle famiglie della comunità ebraica ortodossa e si dicono certi che altri deviati sessuali finiranno dietro le sbarre.

Un detective sostiene che il preside della scuola a cui s'era rivolta la vittima di Spitzer ha fatto ciò che doveva fare, senza cercare di celare la verità. Al distretto di polizia confermano che "la gente, insegnanti e rabbini, finalmente stanno realizzando che l'unica maniera per fermare gli abusi sessuali è rivolgersi alle autorità".

Certo, a mettersi per un istante nei panni di un vittima, il trauma di uscire allo scoperto è altrettanto violento, tanto quanto quello fisico subito. Basti pensare ad un adolescente che per cominciare si ritrova a raccontare le sue vicissitudini intime e personali di fronte a gente completamente sconosciuta che compone il grand jury.

di Riccardo Chioni

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