sabato 10 settembre 2011

MALLEUS MALEFICARUM PARTE I - Questione I,II,III,IV




Il Malleus Maleficarum (Martello delle Streghe) è il più famoso e famigerato manuale dell'inquisitore.
Redatto nel 1486 dagli inquisitori domenicani tedeschi Jacob Sprenger e Heinrich Kramer, l'opera espone le basi teoriche su cui si fondava la caccia alle streghe e le indicazioni pratiche che l'indagatore ecclesiastico avrebbe dovuto seguire per smascherare streghe ed eretici.
Molte delle credenze e delle superstizioni tuttora in auge (es.il Malocchio) non solo trovano nel Malleus "alimento e rifugio", ma vengono addirittura inserite a pieno titolo nel sistema dogmatico della chiesa cattolica.
L'obiettivo è dimostrare la realtà delle operazioni stregoniche, fornendo le conoscenze adeguate a reprimerne gli autori.
Il libro è diviso in tre parti. Ciascuna parte è al suo interno ripartita in questioni o domande, secondo lo schema del pro e contro.
Ciascuna questione risponde ad un quesito sulla materia.
Si procede anzitutto all'esposizione delle tesi che si intende confutare e di quella avversa.
Dopo tale esposizione gli autori manifestano la propria opinione, che ovviamente è l'unica legittima da un punto di vista dottrinale.



MALLEUS MALEFICARUM


PARTE I - Questione 1


Se credere nell'esistenza delle streghe è parte così essenziale della fede cattolica che l'ostinazione a sostenere il contrario sappia manifestamente di eresia.

Se il credere che esistano le streghe è una parte così fondamentala della fede cattolica che ostinarsi a mantenere il parere contrario sia indice di manifesta eresia.
Si sostiene che l'esistenza delle streghe non sia una dottrina cattolica: si veda il capitolo 26, domanda 5, dell'opera di Episcopus.
Si argomenta come segue: chiunque creda che una qualsiasi creatura possa essere cambiata in meglio o in peggio, o trasformata in un' altra specie o aspetto esteriore, se non dal Creatore di tutte le cose, è peggiore di un pagano o di un eretico.
Perciò ritenere che le streghe possano fare tutto ciò non è cattolico, ma chiaramente ereticale.
Inoltre, nessuna operazione di stregoneria ha un effetto permanente tra noi. Ed eccone la prova: se così fosse, ciò sarebbe effetto dell' opera dei demoni. Ma sostenere che i diavoli hanno il potere di modificare i corpi umani o di fare loro del male permanente, non sembra in accordo con l'insegnamento della Chiesa. In questo modo essi potrebbero distruggere il mondo intero e portarlo alla più totale confusione.

Inoltre, ogni alterazione che si verifica in un corpo umano - per esempio, uno stato di salute o di malattia - può essere ricondotta a cause naturali, come Aristotele ha mostrato nel suo libro 7 della Fisica. La più importante di queste cause è l'influsso delle stelle. Ma i diavoli non possono interferire con le stelle. Questa è l'opinione di Dionigi nella sua epistola a S.Policarpo. Questo è consentito solo a Dio. Pertanto è evidente i demoni non possono realmente effettuare alcuna trasformazione permanente nel corpo umano, vale a dire, nessuna vera metamorfosi. E così si deve attribuire la comparsa di queste trasformazioni a qualche causa oscura e occulta.

E ancora: la potenza di Dio è più forte di quella del diavolo, così le opere divine sono più reali delle operazioni demoniache. Dunque, così come è illecito ritenere che le arti malvagie del diavolo possono superare l'opera di Dio, così è illecito credere che le opere più nobili della creazione, vale a dire, l'uomo e la bestia, possano essere danneggiate o fuorviate dal potere del diavolo.

Inoltre, ciò che è a sua volta sotto l'influenza di un oggetto materiale non può avere potere su oggetti corporei. Ma i diavoli sono sottomessi a certe influenze delle stelle, tanto è vero che i maghi osservano il corso di alcune stelle al fine di evocare i diavoli. Se tanto è essi non hanno il potere di effettuare qualsiasi cambiamento in un oggetto corporeo e ne consegue che le streghe hanno un potere ancora minore di quello posseduto dai demoni.
Inoltre i diavoli non hanno alcun effettivo potere all'infuori di una certa arte sottile. Ma un' arte non può produrre in modo permanente una vera forma. (E un autore dice: Scrittori di alchimia sanno che non c'è speranza di una trasmutazione reale). Pertanto i diavoli da parte loro, anche facendo uso del massimo della loro arte, non possono causare alcuna guarigione o malattia permanente. E dunque se questi stati esistono, è in verità dovuto a qualche altra causa sconosciuta che non ha nulla a che fare con le operazioni dei diavoli o delle streghe.

Ma in un passo delle Decretali (33), si trova il contrario. "Se per stregoneria o qualsiasi arte magica consentiti dalla segreto, ma giustissima volontà di Dio, e aiutati dal potere del diavolo, ecc. . . . ".
Il riferimento è qui a qualsiasi atto di stregoneria, che possa ostacolare la consumazione del matrimonio. Affinché questo impedimento abbia effetto - sostengono le Decretali - possono concorrere tre cose, vale a dire, la stregoneria, il diavolo, e il permesso di Dio.
E ancora.
Il più forte può influenzare ciò che è meno forte. Ma il potere del diavolo è più forte di ogni potere umano (Giobbe XLI). Non vi è alcun potere sulla terra, che possa essere paragonato al suo, che è stato creato in modo che egli non teme nessuno.

Risposta.

Qui ci sono tre errori ereticali che devono essere esaminati e quando essi saranno stati confutati la verità sarà evidente. Alcuni scrittori, asserendo di basare la loro opinione sulle parole di S. Tommaso (IV, 24) quando egli tratta degli ostacoli determinati da incantesimi magici, hanno cercato di sostenere la non esistenza della magia.
Questa avrebbe carattere immaginario ed esisterebbe solo nella fantasia dell' uomo che attribuisce alla stregoneria ed agli incantesimi quegli effetti naturali, le cui cause non sono note.
Ci sono altri che non negano l'esistenza delle streghe, ma dichiarano che l'influsso delle operazioni magiche è puramente immaginario.
Una terza classe di scrittori sostiene anch'essa che gli effetti attribuiti ad incantesimi sono del tutto illusori e fantasiosi, pur non eslcudendo che il diavolo possa davvero prestare talvolta il suo aiuto ad alcune streghe.

Gli errori sostenuti da ciascuna di queste persone possono essere esposti e quindi confutati.
In primissimo luogo il loro carttere eretico è stato chiaramente dimostrato da molti scrittori ortodossi, e specialmente da S. Tommaso, il quale stabilisce che un simile parere è del tutto in contrasto con l'autorità dei santi.
Perché l'autorità delle Sacre Scritture dice che i diavoli hanno potere sui corpi e sulle menti degli uomini, quando Dio permette loro di esercitare questo potere.
Pertanto errano coloro che negano l'esistenza della stregoneria, affermandone la natura puramente immaginaria, ovvero credono che i diavoli esistono soltanto nella fantasia del volgo ignorante e che erroneamente gli uomini attribuiscano gli incidenti che accadono loro a qualche supposto diavolo, argomentando che la fantasia di certi uomini è così viva che pensano di vedere figure reali e sembianze che in realtà non sono altro che il riflesso dei loro pensieri e sono così tratti in inganno da queste false rappresentazioni da ritenere che esse siano le apparizioni di spiriti malvagi o anche gli spettri delle streghe.
Queste affermazoni sono in contrasto con la vera fede, che ci insegna che alcuni angeli caddero dal cielo e sono ora diavoli, e siamo costretti a riconoscere che per loro stessa natura possono fare molte cose portentose a noi non possibili. Orbene coloro che cercano di indurre gli altri a porre in essere questi malvagi portenti sono chiamati streghe. E perché l'infedeltà di una persona che è stata battezzata è chiamata tecnicamente eresia, ne deriva che queste persone sono chiaramente eretiche.

Per quanto riguarda coloro che sostengono gli altri due errori, quelli, cioè, che non negano che ci sono i demoni né che i demoni possiedano un potere naturale, ma che differiscono tra di loro sui possibili effetti della magia e le possibili operazioni delle streghe : una corrente di pensiero sostiene che una strega può veramente realizzare determinati effetti, ma questi effetti non sono reali bensì immaginari, l'altra scuola di pensiero non esclude che le persone colpite possano essere danneggiate dal demonio, ma afferma che le streghe si ingannano quando immaginano che questo danno è effetto delle loro arti.
Questo errore sembra essere basato su due passi dei canoni in cui sono condannate alcune donne che si illudevano o immaginavano di cavalcare nottetempo nei cieli al seguito di Diana o Erodiade.
Ciò si può leggere nel Canone.
Poiché queste cose capitano spesso per illusione e sono solo nella fantasia, ciò porta erroneamente a sostenere che tutti gli effetti della stregoneria sono mera illusione e fantasia.
In secondo luogo va esaminata l'affermazione secondo la quale colui che che crede e sostiene che una creatura può essere creata, cambiata in meglio o in peggio, o trasformata in qualche altro genere o sembianza da chiunque eccetto che da Dio, il Creatore di tutte le cose, è peggio di un pagano e di un infedele.
Perciò, a causa di queste parole "cambiata in peggio" dicono che un tale effetto, se frutto di stregoneria non può essere vero, ma deve essere puramente fantastico.
Ma in quanto questi errori sanno di eresia e contraddicono il significato evidente del Canone, noi per prima cosa dimostreremo le nostre tesi attraverso la legge divina, come anche il diritto ecclesiastico e civile.
Per iniziare, le espressioni del Canone devono essere trattate in dettaglio (anche se il senso del Canone sarà ancora più chiaramente spiegato nella domanda seguente).
La parola divina in molti luoghi comanda non solo di evitare ma addirittura di mettere a morte le streghe ed essa non infliggerebbe una pena così estrema se le streghe non facessero realmente e veramente un patto con i demoni allo scopo di causare ogni sorta di male.
Ed infatti la pena di morte non è inflitta ad eccezione di alcuni reati gravi e noti, ma la situazione è diversa con la morte dell'anima, che può essere causata dal potere di immaginaria illusione o anche dalla forza della tentazione.
Questa è l'opinione di S. Tommaso, quando discetta se sia male fare uso dell' aiuto dei diavoli (II, 7).
Nel capitolo 18 del Deuteronomio è ordinato che tutti i maghi e incantatori devono essere distrutti.
Anche il capitolo 19 del Levitico dice:" L'anima che frequenta maghi e indovini per fornicare con loro, io porrò la mia faccia contro di essa e la annienterò di mezzo al mio popolo".
E ancora, 20: "Un uomo, o una donna, nel quale vi è uno spirito di pitone o sia dedito alla necromanzia, sia fatta morire: essi saranno lapidati". Tali persone si dice che sono i pitoni attraverso cui il diavolo opera fatti straordinari.

Inoltre, deve essere tenuto presente, che a causa di questo peccato Ochozìa si ammalò e morì (IV. I. re Saul, I Paralipomenon, 10). Abbiamo, inoltre, gli autorevoli pareri dei Padri che hanno commentato le Scritture e che hanno trattato a lungo il potere dei demoni e delle arti magiche.
Gli scritti di molti dottori della Chiesa possono essere consultati nella seconda parte del Libro delle Sentenze e si troverà che sono tutti d'accordo sull'esistenza di maghi e stregoni che, attraverso il potere loro conferito dal demonio, sono in grado di produrre reali e straordinari effetti e che questi effetti non sono immaginari e che Dio permette che ciò accada.
Non voglio parlare di quei molti altri luoghi della sua opera in cui S. Tommaso in grande dettaglio discute operazioni di questo tipo. Come, ad esempio, nella sua Summa Contra Gentiles, (Libro 3, c. 1 e 2, in parte, questione 114, argomento 4).
E nel capitolo secondo del secondo libro, domande 92 e 94.
Si possono inoltre consultare i commentatori e gli esegeti che hanno scritto sui saggi ed i maghi di Faraone (VII Esodo).
Si può inoltre consultare quello che scrive S. Agostino nella Città di Dio, Libro 18, c. 17.
Si veda in aggiunta il suo secondo libro sulla Dottrina cristiana.
Molti altri dottori avanzano la stessa opinione e sarebbe il colmo della follia per un uomo di contraddire tutte queste autorità ed egli non potrebbe che considerarsi colpevole di eresia.
Non a caso un uomo che erra gravemente in una esposizione della Sacra Scrittura è giustamente considerato eretico.
E chi opina diversamente su questi aspetti inerenti alla fede che la Santa Romana Chiesa propugna è un eretico.
Vi è la Fede.



PARTE I-Questione 2

Se è in coerenza con la fede cattolica sostenere che, al fine di produrre qualche effetto magico, il Diavolo deve strettamente collaborare con la strega, o se l'uno senza l'altro, vale a dire, il diavolo, senza la Strega o, al contrario, potrebbe produrre un tale effetto.


Se è in coerenza con la fede cattolica sostenere che, al fine di produrre qualche effetto magico, il Diavolo deve strettamente collaborare con la strega o se l'uno senza l'altro, vale a dire, il diavolo, senza la Strega o, al contrario, potrebbe produrre un tale effetto.

E il primo argomento è questo: che il diavolo può realizzare magie senza la cooperazione di stregoni.
Così sostiene S. Agostino.
Tutte le cose visibili e tangibili che accadono possono (si crede) essere l'opera dei poteri inferiori dell'aria.
Ed appunto i mali del corpo e disturbi non sono certo invisibili, anzi, sono evidenti per i sensi, perciò possono essere causati dai diavoli.
Inoltre si apprende dalle Sacre Scritture delle catastrofi che si abbatterono su Giobbe, come il fuoco che cadde dal cielo e divorò le pecore ed i servi ed il vento violento che fece crollare la casa in modo che cadde sui suoi bambini e uccidendoli tutti.
Il diavolo, senza la cooperazione di streghe, sia pure col permesso di Dio, da solo è stato in grado di realizzare tutti questi disastri.
Perciò egli può certamente fare molte cose che sono spesso attribuite all'agire delle streghe.
E questo è evidente dal racconto dei sette mariti della giovane Sara, tutti uccisi da un diavolo.
Inoltre, qualunque cosa una potenza superiore può fare, è in grado di farla senza dipendere da un potere superiore ad essa, così come un potere superiore può compiere cose ancora più rilevanti senza fare riferimento ad una potenza inferiore.
Ma una potenza inferiore può provocare grandinate e portare a malattie senza l'aiuto di un potere più grande di se stesso.
Ed invero il Beato Alberto Magno nella sua opera De passionibus aeris dice che la salvia marcia, se utilizzata come egli stesso spiega e gettata in acqua corrente non mancherà di suscitare le più terribili tempeste.

Inoltre, si può dire che il diavolo fa uso di una strega non perché ne abbia effettivamente bisogno, ma perché vuole ottenere la perdizione dell'anima della strega.
Sul punto si può fare riferimento a quanto dice Aristotele nel libro III della sua Etica.
Il male è un atto volontario, il che è provato dal fatto che nessuno esegue un'azione ingiusta facendo del male meramente fine a se stesso. Un uomo che commette, ad esempio, uno stupro lo fa per il piacere.
Eppure la legge punisce coloro che hanno fatto del male, come se avessero agito al solo scopo di fare del male. Pertanto, se il diavolo agisce per mezzo di una strega egli sta semplicemente utilizzando uno strumento e dal momento che uno strumento dipende dalla volontà della persona che lo impiega e non agisce di sua spontanea volontà, la colpa dell'azione non dovrebbe essere imputata alla strega che, di conseguenza, non dovrebbe essere punita.
Ma un parere contrario sostiene che il diavolo non può da solo fare del male al genere umano così facilmente e prontamente come lo può fare attraverso le streghe.
In primo luogo si può considerare l'atto della generazione.
Ma per ogni atto che ha un effetto su un altro occorre venga stabilito una sorta di contatto. Ma poiché il diavolo, che è uno spirito, non può avere alcun tipo di contatto reale con un corpo umano, poiché non vi è nulla di comune tra di loro, egli si serve di alcuni intermediari umani e a questi si conferisce il potere di far male ai corpi.
E molti sostengono che ciò sia dimostrato nel capitolo 3 della Lettera di San Paolo ai Galati: O Galati insensati, che vi ha stregato al punto di farvi credere che non si deve obbedire alla verità?
E la glossa su questo passaggio si riferisce a coloro che hanno occhi malevoli ed infuocati che con un semplice sguardo possono danneggiare gli altri, soprattutto bambini.

Avicenna afferma questo (Naturalismo, Libro II 3, ultimo capitolo) dicendo: "Molto spesso l'anima può avere sul corpo altrui lo stesso potere che ha sul proprio corpo, come nel caso di chi attraverso l'influsso degli occhi attira ed affascina un altro con lo sguardo.
E lo stesso parere è sostenuto da Al-Gazali nei libri 5 ° e 10 ° della sua Fisica.
Avicenna suggerisce inoltre, anche se non ritiene assolutamente sicura questa opinione, che il potere dell'immaginazione può effettivamente trasformare i corpi estranei o dare l'impressione che essi si trasformano, nei casi in cui il potere dell'immaginazione è troppo sfrenata.
Riteniamo quindi che il potere dell'immaginazione non vada considerato come distinto da tutti gli altri poteri sensibili dell'uomo, poiché in un certo qual modo esso li include tutti.
E questo è vero perché il potere del pensiero può influire sul corpo di chi lo esercita, come, per esempio, quando un uomo è in grado di camminare lungo una stretta trave, distesa in mezzo a una strada. Ma tuttavia se questa trave venisse sospesa su acque profonde egli non avrebbe più il coraggio di camminarci sopra, perché la sua immaginazione imprimerebbe più fortemente nella sua mente l'idea di cadere, e quindi il suo corpo e la forza delle sue membra non obbedirebbero alla sua immaginazione che gli imponesse di camminare scioltamente e senza esitazione.
Questo cambiamento può essere paragonato all'influenza esercitata dagli occhi di una persona .
Attraverso tale influsso si può agire concretamenta a livello mentale, pur in assenza di qualsivoglia trasformazione reale e corporale.
Inoltre, se si dubita che un tale cambiamento può essere causato da un organismo vivente influendo attraverso la mente su qualche altro organismo vivente, si può rispondere così.
I corpi degli uccisi perdono sangue dalle loro ferite se posti alla presenza del loro assassino.
Quindi anche senza alcun potere mentale gli organismi sono in grado di produrre effetti meravigliosi.
E così un vivo se passa vicino al cadavere di un uomo ucciso, anche se non è a conoscenza della presenza del corpo morto, è spesso preso da paura.
Ancora.
Ci sono alcune cose in natura che sono dotate di poteri occulti la cui ragione l'uomo ignora: un esempio è la calamita che attira l'acciaio e molte altre cose del genere, che S. Agostino cita nel libro 20 della Città di Dio.

E così le donne, al fine di apportare cambiamenti negli altrui corpi a volte fanno uso di oggetti e sostanze che superano le nostre conoscenze, ma questo senza alcun aiuto diabolico.
E perché questi rimedi sono misteriosi non dobbiamo quindi attribuire la loro efficacia al potere del diavolo od ai malefici operati dalle streghe.
Inoltre, le streghe utilizzano alcune strane immagini ed amuleti, che sono solite deporre sotto gli architravi delle porte delle case, o nei prati, dove pascola il bestiame o anche dove gli uomini si riuniscono e così lanciare incantesimi sulle loro vittime, spesso portandole alla morte.
E dato che tali straordinari effetti possono derivare dall'uso di queste immagini sembra che la loro influenza sia paragonabile a quella degli astri sui corpi umani.
E non solo i corpi naturali sono influenzati dai corpi celesti ma anche i corpi artificiali.
E siccome i corpi naturali possono trarre addirittura beneficio da alcuni influenze dall'origine segreta, ma buona, anche gli organi artificiali possono ricevere una tale positiva influenza.
Quindi è chiaro che coloro che compiono opere di guarigione possono anche operare per mezzo di tali influenze positive, senza che ciò abbia nulla a che vedere col potere diabolico.
Inoltre sembra che gli eventi più straordinari e miracolosi siano quelli causati dall'opera della natura stessa, che è in grado di realizzare cose meravigliose e terribili.
E' quanto evidenzia S. Gregorio nel suo secondo dialogo.
E ancora.
I santi compiono miracoli, a volte per mezzo della preghiera a volte direttamente.
Vi sono esempi di entrambi i casi nelle scritture: S. Pietro pregando risuscitò Tabitha, che era morta.
Uccise Anania e Saffira rinmproverandoli per le loro menzogne, senza far ricorso ad alcuna preghiera.
Quindi un uomo con il potere della sua mente può cambiare un corpo materiale in un altro o può farlo passare dalla salute alla malattia e viceversa.
Inoltre sebbene il corpo umano sia di natura più nobile rispetto a qualsiasi altro ente, a causa delle passioni esso è soggetto a cambiamenti e diventa caldo o freddo, come avviene con gli uomini adirati o in preda alla paura.
Un cambiamento addirittura maggiore avviene per quanto riguarda gli effetti della malattia e della morte, che per la loro potenza possono notevolmente cambiare un corpo materiale.

Ma alcune obiezioni devono essere accolte.

L'influsso della mente non può agire su una qualsiasi forma materiale tranne se non attraverso l'intervento di un intermediario, come abbiamo detto sopra.
E queste sono le parole di S. Agostino nel libro che abbiamo già citato: Non è da credersi che gli angeli caduti dal cielo debbano obbedire a qualsiasi cosa materiale, poiché essi debbono obbedire a Dio solo.
E tanto meno può un uomo col suo potere naturale produrre straordinari e malefici effetti.

La risposta deve essere data, poiché ci sono anche oggi molti di coloro che sbagliano radicalmente su questo punto, trovando giustificazioni alle streghe addossando tutta la colpa alle arti diaboliche o attribuendo i cambiamenti che esse operano a qualche alterazione naturale.
Questi errori possono essere facilmente confutati.

In primo luogo attraverso la descrizione delle streghe, che S. Isidoro dà nella sua opera Etymologiae (c. 9): Le streghe sono così chiamate a causa della nera oscurità della loro colpa, vale a dire, perché le loro azioni sono più malvagie di quelle di eventuali altri malfattori. Egli continua: esse scatenanano e perturbano gli elementi atmosferici con l'aiuto del diavolo, suscitando terribili grandinate e tempeste. Inoltre, egli afferma che esse pervertono la mente degli uomini, spingendoli alla follia, all'odio ed a passioni disordinate.
E ancora , egli continua, attraverso l'influsso dei loro terribili incantesimi, come una dose di veleno, possono distruggere la vita.
E le parole di S. Agostino, nel suo libro su La Città di Dio, cadono molto a punto, poiché ci dice che maghi e streghe esistono davvero.I Maghi, anche detti stregoni, sono così chiamati a causa della grandezza delle loro cattive azioni.
Sono quelli che con il permesso di Dio disturbano gli elementi atmosferici, deviano le menti degli uomini, in modo da far perdere loro la fede in Dio, e col terribile potere dei loro malefici uccidono gli esseri umani, senza ricorre al veleno od alla siccità.
Come Lucano dice: Una mente che non è stato danneggiata da una pozione nociva può soccombere all'azione dei malefici.
Poiché avendo invocato i diavoli in loro aiuto essi osano accumulare mali sugli uomini e perfino distruggere i loro nemici con i loro incantesimi. Ed è certo che in operazioni di questo tipo la strega lavori in stretta collaborazione con il diavolo.

In secondo luogo, le disgrazie sono di quattro tipi: benefiche, malefiche, operate dalla stregoneria e naturali.
Benefiche sono le disgrazie inflitte coll ministero degli angeli buoni, così come le disgrazie malefiche procedono dagli spiriti maligni.
Mosè colpì l'Egitto con dieci piaghe attraverso il ministero degli angeli buoni mentre i maghi di Farone erano solo in grado di eseguire tre di questi miracoli con l'aiuto del diavolo.
Allo stesso modo la pestilenza che cadde sulla gente per tre giorni a causa del peccato di David decimando il popolo e i 72.000 uomini dell'esercito di Sennacherib uccisi in una sola notte, sono stati miracoli operati dagli Angeli di Dio ossia da Angeli buoni e timorati del Signore che ne eseguivano i comandi.

Disgrazie distruttive, invece, sono quelli opera di angeli cattivi, per mano dei quali i figli di Israele nel deserto vennero spesso perseguitati.
E quei danni, che sono male allo stato puro, vengono cagionati dal diavolo per mezzo dei maghi e delle streghe.
Ci sono anche disgrazie naturali, che in un modo o nell'altro dipendono dalla congiunzione di corpi celesti, come ad esempio la carestia, la siccità le tempeste e simili effetti della natura.
È evidente che c'è una grande differenza tra tutte queste cause, circostanze e avvenimenti.

Ed invero Giobbe è stato afflitto dal demonio con una malattia dolorosa, ma questo non è servito allo scopo.

A questo punto qualcuno troppo intelligente o troppo curiososi potrebbe obiettare che Giobbe è stato perseguitato con questa malattia dal diavolo senza l'aiuto di stregoni o streghe.

Risponderemo che al tempo di Giobbe non esistevano maghi e streghe e tali abomini non erano ancora praticati.
Ma la Provvidenza di Dio ha voluto che tramite l'esempio di Giobbe gli uomini conoscessero il potere che il diavolo ha anche sui buoni, in modo che noi imparassimo a stare in guardia contro Satana e affinché con l'esempio di questo santo patriarca la gloria di Dio risplenda maggiormente, dal momento che nulla accade se non è Lui a volerlo.


MALLEUS MALEFICARUM
Parte I - Questione III

Se i bambini possono essere generate da incubi e succubi*.

(Nota del Traduttore: Nella demonologia Incubi sono i diavoli che, in un rapporto sessuale, svolgono funzioni maschili, Succubi quelli che svolgono funzioni femminili).

Ad una prima considerazione può sembrare non conforme alla fede cattolica sostenere che i bambini possono essere generati da diavoli, ossia da Incubi o da Succubi.

Infatti Dio stesso, prima che il peccato entrasse nel mondo, ha istituito la procreazione umana, avendo Egli creato la donna da una costola dell'uomo affinché gli fosse compagna.
E disse loro: Crescete e moltiplicatevi (Genesi II, 24).
Allo stesso modo dopo che il peccato era venuto al mondo, Dio disse a Noè: crescete e moltiplicatevi ( Genesi IX, 1).

Nel tempo della nuova legge, inoltre, Cristo ha confermato questa unione: Non avete letto, che chi ha creato gli esseri umani fin dal principio, li creò maschio e femmina? (S. Matteo XIX, 4).

Pertanto, gli uomini non possono essere generati in alcun modo diverso dall'unione tra uomo e donna.

Tuttavia si può sostenere che i diavoli possono prendere parte al concepimento ed alla generazione non come causa fondamentale ma come una causa secondaria e artificiale, interferendo nel normale accoppiamento, al fine di ottenere lo sperma umano da utilizzare.

Obiezione. Il diavolo sarebbe in grado di eseguire questo atto in ogni stato della vita, vale a dire, sia durante lo stato matrimoniale che al di fuori dello stato matrimoniale.
Ora non è possibile che possa eseguirlo nel primo stato, perché allora l'atto del diavolo sarebbe più potente dell'opera di Dio, che ha istituito e confermato questa santa istituzione come uno stato di continenza e di fedeltà.
Né può farlo in qualsiasi altro stato della vita: poiché non abbiamo mai letto nella Scrittura che ciò sia possibile.
Inoltre, generare un figlio è l'atto di un corpo vivente ed i diavoli non possono conferire la vita ai corpi che essi assumono.
Infatti la vita procede formalmente solo dall'anima e l'atto di generazione è proprio soltanto di organi fisici dotati di vita corporea.
Pertanto, i corpi che i demoni assumono non possono procreare.
Tuttavia può affermarsi che che i diavoli non assumono un corpo per conferirgli la vita, ma per conservare per mezzo di esso lo sperma umano e passarlo ad un altro corpo.

Tuttavia, per raccogliere lo sperma umano da una persona e trasferirlo ad un altra e necessario poter muovere i corpi da un posto all'altro.
Ma i diavoli non hanno il potere di muovere i corpi da luogo a luogo.
Si argomenta,infatti, che l'anima è una pura essenza spirituale e tale è anche il diavolo, che è uno spirito.
Ma l'anima non può spostare un corpo da un luogo all'altro, tranne quel corpo in cui alberga ed al quale dà la vita.
Ne deriva che i diavoli non possono spostare un corpo da un luogo all'altro, all'infuori di quello da essi animato.
e quindi neppure spostare lo sperma umano da un luogo all'altro, da un corpo all'altro.

Inoltre, ogni azione viene eseguita attraverso il contatto fisico e in particolare l'atto della generazione.
Ma non sembra possibile che vi possa essere alcun contatto tra il demonio ed i corpi umani, dal momento che tra esseri spirituali e corpo umano non vi è alcun effettivo punto di contatto.

Pertanto egli non può iniettare lo sperma in un corpo umano, poiché a tale scopo dovrebbe compere un'azione corporale, cosa che il diavolo non può fare.

Inoltre i diavoli non hanno alcun potere di spostare quei corpi che in un ordine naturale sono più vicini e simili a loro, come ad esempio, i corpi celesti e quindi a maggior ragione non hanno alcun potere di muovere queii corpi che sono più distanti e dissimili dalla loro natura.
Che i diavoli non hanno alcun potere di spostare i corpi celesti si dimostra così: la forza che muove e il movimento generato sono un'unica e sola cosa, come scrive Aristotele nella sua Fisica.
Ne conseguirebbe, pertanto, che i diavoli per poter muovere i corpi celesti dovrebbero avere identica natura celestiale con questi, il che è del tutto falso, sia a nostro parere che secondo il parere dei platonici.

Tuttavia S. Agostino (Sulla Trinità, III) dice che i diavoli raccolgono lo sperma umano, per mezzo del quale sono in grado di produrre effetti fisici. Ora atteso che questo non può essere fatto senza un movimento locale ne deriva i demoni sono in grado di trasferire lo sperma che essi hanno raccolto e di iniettarlo in altri corpi.

Inoltre come Walafrido Strabone dice nel suo commento su Esodo VII, II ("E Faraone chiamò i saggi e i maghi"):"i demoni si aggirano per la terra, raccogliendo ogni sorta di seme e sono in grado di utilizzarlo e trasmetterlo a diverse specie".

E ancora nella glossa a Genesi VI lo stesso autore fa due osservazioni sulle parole: "E i figli di Dio videro che le figlie degli uomini...."

Prima osservazione: per figli di Dio si intendono i figli di Seth e per figlie degli uomini le figlie di Caino.
Seconda osservazione: i giganti vennero generati non dall'uomo ma da alcuni angeli caduti che si accoppiarono con delle donne.

Ed invero la Bibbia dice che i Giganti erano sulla terra.

Risposta.

Per ragioni di brevità si omette di trattare molte cose concernenti il potere del demonio e delle sue opere nell'ambito della stregoneria.

Il lettore pio può accettare tutto come provato o se desidera approfondire può trovare ogni punto chiaramente spiegato nella seconda parte del Libro delle Sentenze.

E così vedrà che i diavoli eseguono tutte le loro opere in modo consapevole e volontario, poiché la natura intelligente che era stata loro conferita prima della caduta non è stata cambiata.

Vedi anche Dionigi nel suo quarto capitolo sull'argomento: "la loro natura (dei demoni) è rimasta intatta e molto splendida, sebbene non possano utilizzarla a scopi beneci".

E per quanto riguarda la loro intelligenza, troverà che (i demoni) eccellono in tre punti: nella comprensione, nella loro lunga esperienza e nel poter beneficiare delle rivelazioni destinate agli spiriti più alti.

Egli troverà descritto anche il modo in cui attraverso l'influsso delle stelle, i demoni apprendono le caratteristiche dominanti dei singoli uomini, in modo da individuare i soggetti più predisposti ed inclini alla stregoneria su cui esercitare le loro subdole pressioni.

E per quanto riguarda la volontà dei demoni, il lettore troverà che essa tende immutabilmente al male e che continuamente essi peccano di superbia, invidia, avarizia e sozza lussuria e che Dio, per la propria gloria, permette loro di lavorare contro il Suo volere.
In questo modo arriverà a comprendere che con queste due qualità dell'intelletto e della volontà i diavoli possono compiere meraviglie, sicché non vi è alcun potere in terra che possa essere paragonato al loro.
Non vi è alcun potere sulla terra che possa essere paragonato a lui (Satana), che è stato creato tale da aver paura di nessuno. (Giobbe XLI).
Ma qui la glossa specifica che, anche se non teme nessuno, i demonio è pur sempre soggetto ai meriti dei Santi.

Il lettore apprenderà anche come il diavolo arriva a conoscere i pensieri del nostro cuore, come egli possa trasformare i corpi in modo sostanziale e disastroso, con l'aiuto di un intermediario, come può spostare i corpi da un luogo all'altro e modificare le sensazioni esteriori ed i sentimenti interiori in misura inimmaginabile e come egli può cambiare l'intelletto e la volontà di un uomo, anche se indirettamente.

E però sebbene tutto questo sia pertinente alla nostra presente indagine, vogliamo da ciò solo trarre alcune conclusioni relative alla natura dei diavoli e quindi procedere nella discussione dello specifico oggetto della nostra questione.

Orbene i teologi hanno definito i demoni come spiriti immondi, ma non di natura completamente immonda.

Secondo Dionigi c'è in loro una follia naturale, una concupiscenza rabbiosa, una fantasia sfrenata come si vede dai loro peccati spirituali di orgoglio, invidia ed ira.

Per questa ragione essi sono i nemici della razza umana: la loro mente è razionale, ma è una razionalità senza parole; sottili in malvagità, bramosi di fare il male, sempre fecondi di nuovi inganni, cambiano le percezioni e le emozioni degli uomini, confondono chi veglia, turbano con i sogni il dormiente, portano malattie, suscitano tempeste, si travestono da angeli di luce, generando l'inferno intorno a loro, usurpano dalle streghe il culto dovuto Dio e per mezzo di loro realizzano incantesimi, cercano di ottenere il dominio sui giusti e di molestarli per quanto è in loro potere, sono inviati agli eletti per tentarli al peccato e sono sempre in agguato per la distruzione degli uomini.

E anche se hanno mille modi di fare del male e hanno cercato fin dalla loro caduta di realizzare scismi nella Chiesa, di rendere vana la carità, di infettare con il fiele dell'invidia la dolcezza degli atti dei santi e in ogni modo di sovvertire e perturbare la razza umana, tuttavia il loro potere rimane confinato alle parti intime del corpo umano, da cui fuoriescono le deiezioni (V. Giobbe XLI) .

Ed infatti tramite la lussuria i demoni hanno molto potere sugli uomini e negli uomini la fonte di lussuria si trova proprio nelle parti intime, perché è da quelle che lo sperma proviene ed è diretto.

Quindi una volta messe in chiaro tali premesse, necessarie per una corretta comprensione della questione, deve affermarsi che è conforme alla fede cattolica sostenere che gli uomini possono a volte essere generati per mezzo di Incubi e Succubi ed è in contrasto con le parole dei Santi e con la tradizione della Sacra Scrittura mantenere il parere opposto.

E questo è dimostrato come segue.

S. Agostino in un unico luogo pone questa domanda, non però in relazione alle streghe, ma con riferimento proprio alle opere dei demoni ed alle favole dei poeti e lascia la questione in qualche dubbio.

Nel suo De CiVitate Dei, libro 3, capitolo 2, dice: Noi lasciamo aperta la questione se fosse possibile per Venere dare alla luce Enea attraverso il coito con Anchise.

Un analogo interrogativo Agostino pone in relazione a passi delle Sacre Scritture in cui si racconta che gli angeli del male giacquero con le figlie degli uomini generando i giganti, esseri che poi riempirono la terra e che altro non erano che uomini straordinariamente grandi e forti.

La difficoltà è risolta nel libro 5, capitolo 23, con queste parole: E' una credenza molto generale, la cui verità è attestata da molti per esperienza diretta o almeno per esperienza riportata da uomini di indubbia affidabilità, che i Satiri ed i Fauni (che sono comunemente chiamati Incubi) sono apparsi a donne invereconde e hanno chiesto e ottenuto l'amplesso con loro.

E che certi demoni (che i Galli chiamano Dusii) assiduamente perseguono e raggiungono questo obiettivo. Tali azioni immonde sono suffragate da tanti testimoni credibili che costituirebbe impudenza il negarle.

Più tardi nello stesso libro confuta l'affermazione secondo la quale il passo della Genesi circa i figli di Dio (cioè i figli di Seth) e le figlie degli uomini (cioè di Caino), non si riferisce ai demoni Incubi, poiché l'esistenza di tali esseri non è credibile.

A questo proposito vi è la glossa di cui abbiamo trattato prima.

In essa Agostino afferma che non è assurdo credere che i Giganti di cui parla la Bibbia vennero generati non dagli uomini ma da angeli o da alcuni demoni che si invaghirono delle donne umane.

A simili conclusioni porta la glossa al capitolo XIII del libro del profeta Isaia, in cui questi preannuncia la desolazione di Babilonia ed i mostri che l'avrebbero abitata.

Egli dice: gli uccelli notturni la popoleranno e i Satiri faranno in essa le loro danze.

Per Satiri devono intendersi i demoni, poiché la glossa dice che i Satiri, creature selvagge dei boschi, sono una specie di demoni chiamati Incubi.

E di nuovo nel capitolo XXXIV di Isaia, si profetizza la desolazione del paese degli Idumei, che perseguitavano gli ebrei, dicendo: E sarà luogo di dimora di draghi e posto di convegno per gli uccelli notturni e le bestie feroci del deserto . . .

Tale passo, secondo la glossa, intende riferirsi a mostri e demoni.

Commentando lo stesso passo il Beato Gregorio afferma che tali mostri e demoni non sono altro che le divinità dei boschi che i Greci chiamavano Pan ed i latini Incubi, sotto diverso nome.

Allo stesso modo la pensa il Beato Isidoro che, nell'ultimo capitolo del suo libro 8, afferma: Satiri sono coloro che sono chiamati Pan in greco e in latino Incubi.

Ed essi sono chiamati Incubi per il fatto di sovrapporsi nell'atto sessuale. Perché spesso travolti dalla lussuria verso le donne si accoppiano con loro.

Ed i Galli li chiamano Dusii, perché sono diligenti in queste bestialità.

E il diavolo oggi comunemente chiamato incubo era chiamato Fauno dai Romani.
A questo essere il poeta Orazio si è rivolto quando ha scritto: O Fauno, che ogni ninfa rincorri per amore, sui campi assolati della mia terra. cammina leggero...

Parte I - Questione IV

È cattolico affermare che tutti gli spiriti immondi, indistintamente, svolgano le funzioni di Incubi e Succubi ?

E sembra che sia così, poiché affermare il contrario equivarrebbe a sostenere che vi è divisione di mansioni e quindi un certo ordine tra i demoni.

Si è sostenuto che a differenza del Bene, in cui vi sono sono diversi gradi e ordini (cfr. S. Agostino, nel suo libro sulla natura del bene), il male si basa sulla confusione.

Ma come tra gli Angeli buoni tutto è ordine, così tra gli angeli malvagi tutto è disordine e quindi essi tutti, senza ordinata distinzione di ruoli, seguono queste pratiche.

Giobbe X.: Una terra tenebrosa come l'oscurità stessa, regione di morte, ombra e disordine, dove la luce e le tenebre sono tutt'uno.

Si osserva tuttavia in proposito: se tutti i demoni seguono indifferentemente queste pratiche, questa inclinazione può essere dovuta alla loro natura, al peccato o alla punizione.

Ma essa non viene dalla loro natura, dal momento che essi tutti senza distinzione sono rivolti al peccato, come è stato messo in chiaro nella questione precedente.

Pertanto tali inclinazioni sono dovute al peccato o alla pena loro inflitta per lo stesso.

Si consideri poi che dove il peccato è maggiore, vi è la pena più severa e che gli angeli superiori peccarono più gravemente per cui debbono più degli altri dedicarsi a queste sozze pratiche.

Questo porterebbe ad affermare che non tutti i demoni indistintamente si dedicano alle attività proprie dei succubi e degli incubi.

Di questo fatto possono essere date anche spiegazioni diverse.

Si sostiene che dove non c'è disciplina o obbedienza non può esservi distinzione di mansioni e che tra i demoni non vi è ordine o disciplina né accordo alcuno . Proverbi XIII.: Tra i superbi c'è sempre contesa.

Ma contro questo vi è la primo glossa a Corinzi , XV: Finché vi sarà il mondo vi saranno angeli sovraordinati ad altri angeli, uomini sovraordinati ad altri uomini e demoni ad altri demoni.
Anche in Giobbe XL si parla delle scaglie della pelle del Leviatano, che simboleggiano le membra del diavolo e di come esse siano ordinate saldamente unite una all'altra.

Pertanto vi è fra i demoni diversità, sia di ordine gerarchico che di azione.

Un'altra questione che si pone è se gli angeli buoni possano trattenere i demoni dal compiere tali lubriche pratiche.

Va detto che gli angeli al cui comando gli influssi satanici sono soggetti sono chiamati Poteri, come dicono S. Gregorio e S. Agostino (De Trinitate, 3).

Gli spiriti ribelli e peccatori sono soggetti agli spiriti obbedienti, pii e giusti.

E le creature che sono più perfette e più vicino a Dio hanno autorità sulle altre: tutto questo ordine di preferenza è inizialmente racchiuso in Dio ed è condiviso dalle sue creature in misura maggiore o minore secondo che siano piùo meno vicine a Lui.

Quindi gli angeli buoni, che sono più vicini a Dio hanno la preferenza rispetto ad i diavoli ed esercitano il potere su di loro.

E a coloro che sottolineano che i diavoli riescono a compiere tanto male senza essere ostacolati e che quindi non sono soggetti ad Angeli buoni che potrebbero bloccarli oppure se anche sono ad essi soggetti allora il male che fanno è causato dal comportamento negligente degli angeli buoni, si risponderà che gli angeli sono i ministri della sapienza divina e che quando la sapienza divina, per i suoi imperscrutabili disegni, permette che il male sia fatto da uomini o da demoni, i suoi ministri non potranno né vorranno certamente opporsi.


Risposta.

E' conforme al cattolicesimo sostenere che vi è un certo ordine di azioni interne ed esterne ed una certa gradazione gerarchica tra i demoni.

Ne consegue che un certo genere di abomini viene commesso dai demoni degli ordini più bassi ed è precluso, invece, a quelli degli ordini più alti a causa della maggiore nobiltà della loro natura.

Si ritiene generalmente che ciò derivi da una triplice congruità nel senso che questo ordine è determinato dalla natura dei demoni, dal loro grado malvagità e dalla sapienza divina.

Ma più in particolare dalla loro natura.

Vi è concordia sul fatto che sin dall'inizio della Creazione vi erano alcuni angeli di natura superiore, in quanto essi differiscono tra loro per forma e non ci sono due angeli simili nella forma.

Questo secondo l'opinione più generale che concorda con le parole dei filosofi.

Dionigi afferma, inoltre, nel suo decimo capitolo sulla gerarchia celeste che nello stesso ordine ci sono tre gradi distinti e dobbiamo concordare con questo. Vedi anche S. Tommaso (II, 2).

Poiché il peccato non toglie ai demoni la loro natura ed i diavoli dopo la caduta non hanno perso i loro doni naturali, come è stato detto prima, e le operazioni delle cose scaturiscono dalle loro condizioni naturali.

Pertanto i demoni avendo tra loro diversa natura svolgono anche diverse funzioni.

Questo si armonizza anche con la sapienza divina, in quanto ciò che esiste di ordinato è fatto tale da Dio (Romani XIII).

E poiché i demoni sono stati deputati da Dio alla tentazione degli uomini e al castigo dei dannati essi possono agire sugli uomini con molteplici e diversificati mezzi.

L'ordine si accorda anche con la loro malvagità.
Essi infatti sono in guerra con la razza umana, che combattono in modo ordinato, perché così pensano di fare un danno maggiore agli uomini, come è in effetti.
Ne consegue che i demoni non condividono in modo uguale le loro abominazioni più indicibili.
E questo è più specificamente dimostrato come segue.
Poiché, come è stato detto, l'operazione segue la natura della cosa, ne consegue anche che coloro che sono subordinati quanto a natura devono a loro volta essere subordinati quanto alle azioni, proprio come avviene nel mondo corporeo.

Ed infatti poiché gli organismi inferiori sono per naturale ordine delle cose soggetti ai corpi celesti, di modo che le loro azioni e movimenti sono soggette alle azioni ed ai movimenti dei corpi celesti, e dato che i diavoli, come è stato detto, differiscono tra loro per natura ne consegue che essi differiscano tra loro anche nelle azioni fisiche e in particolare nel compiere gli abomini in questione (Incubi e Succuni).

Da ciò si è concluso che essendo la pratica di queste cose abominevoli per la maggior parte estranea alla nobiltà della natura angelica, così anche nelle azioni umane i più repellenti e bestiali atti dell'uomo sono da considerarsi in sé e per sé e non in quanto frutto della natura umana e dell'atto della procreazione.

Infine, poichè vi sono, come si ritiene, demoni decaduti da ogni ordine, non è fuor di luogo sostenere che quei diavoli che sono caduti dal coro angelico più basso siano dediti a svolgere questi e altri abomini confacenti alla loro natura.

Inoltre deve essere attentamente osservato che, sebbene la Scrittura racconti che gli Incubi ed i Succubi concupivano le donne, da nessuna parte si legge che essi siano mai caduti in vizi contro natura.

E non parliamo solo di sodomia, ma di ogni altro peccato in cui l'atto sessuale viene erroneamente effettuato al di fuori del canale giusto.

E l'enormità di tale peccato è dimostrata dal fatto che i diavoli stessi, di qualsiasi ordine, lo detestano e provano vergogna a macchiarsene.

E sembra che la glossa sul Cap. XIX di Ezechiele voglia significare questo quando dice: io ti darò nelle mani degli abitanti di Palestina (per abitanti di Palestina si intenda i demoni) che arrossiranno delle vostre iniquità (per iniquità si intenda vizi contro natura).

Nessun peccato è da Dio così spesso punito con la morte vergognosa di moltitudini.


Infatti molti dicono, e si crede veramente, che nessuno può senza pericolo perseverare nella pratica di questo genere di vizi al di là del periodo della vita terrena di Cristo, che durò per trentatré anni, a meno di non essere salvato da qualche grazia speciale di Redentore.

E questo è dimostrato dal fatto che sono stati spesso irretiti da questi vizi ottuagenari e perfino centenari, che avevano fino a quel momento condotto la propria vita secondo la disciplina di Cristo, e, dopo aver abbandonato lui ed essersi dati a tali pratche hanno incontrato le più grandi difficoltà a liberarsene.

Inoltre, i nomi dei diavoli indicano quale ordine vi è in mezzo a loro e quale ufficio è assegnato a ciascuno.

Perché sebbene le Scritture utilizzino per comodità un unico nome, quello del diavolo, esse nel contempo ci insegnano che mentre alcuni demoni presiedono ad un certo tipo di azioni riprovevoli altri demoni presiedono ad altri tipi di vizi.

E' prassi della Scrittura definire tutti i demoni con un unica parola, "diabolus" o spirito immondo, dalla parole Dia, che significa due, e bolo, che vuol dire morso, perché egli stritola due cose, il corpo e l'anima.

E questo secondo l'etimologia diretta della parola, anche se in greco diabolus significa chiuso in carcere, che pure è calzante, dal momento che non gli è permesso di fare il male a suo piacimento.

Diabolus può anche significare precipitato in basso, dal momento che egli cadde dall'alto del cielo in basso verso la terra, sia in materiale che figurato.

Egli è anche chiamato Demonio, cioè bramoso di sangue, dal momento che egli brama e persegue il peccato con una triplice conoscenza: essendo potenti nella sottigliezza della sua natura, nella sua età lunga esperienza, e nel'essere a parte della rivelazione riservata agli spiriti buoni.

Egli è chiamato anche Belial, il che significa senza giogo o Maestro, poiché egli ardisce lottare contro colui al quale dovrebbe essere soggetto.

Egli è chiamato anche Belzebù, il che significa signore delle mosche, cioè delle anime dei peccatori che hanno lasciato la vera fede in Cristo.

Egli è chiamato anche Satana, che vuol dire: l'Avversario. (v. S. Pietro. I,2): Poiché il vostro avversario, il diavolo va ecc . ecc.

Inoltre è pure detto Behemoth, cioè Bestia, perché rende gli uomini bestiali.

Il diavolo che presiede al vizio della lussuria è chiamato Asmodeo, che vuol dire creatura del giudizio, poiché a causa di questo peccato una sentenza terribile venne eseguita su Sodoma e quattro altre città.

Allo stesso modo il diavolo dell' orgoglio porta il nome di Leviatano, il che significa che vuol dire "cosa aggiunta", perché quando Lucifero tentò i nostri progenitori Adamo ed Eva promise che avrebbe aggiunto la Divinità alle prerogative di cui erano già dotati. A suo riguardo il Signore ha detto tramite Isaia: Io sono visitare su Leviathan, il serpente antico e tortuoso.

E il diavolo dell' avarizia e dell'avidità è chiamato Mammona, come dice anche Cristo nel Vangelo (S. Matteo VI): Voi non potete servire a Dio, ecc

In sintesi affermiamo:

In primo luogo, che il bene può esistere senza il male, ma il male non può esistere senza il bene, poiché esso si riversa sulle creature, che sono state create buone in sé.

E, pertanto, i demoni, nella misura in cui conservano la natura originale, sono ordinati tra loro in conformità di tale natura e per le loro azioni vedere in Giobbe, X.

In secondo luogo, si può affermare che i diavoli deputati a tentare l'uomo non sono in Inferno, ma si aggirano nei cieli inferiori ed hanno un ordine tra loro diverso da quello che avranno all'Inferno.

E si può dire che anche all'inferno esisteranno tra loro diversi gradi sia di potere, che di severità della pena, di modo che solo alcuni e non altri sarnno deputati a tormentare le anime dannate.

Ma questa diversa gradazione gerarchica verrà da Dio, piuttosto che dai demoni stessi, così come anche i loro tormenti.

In terzo luogo, quando si dice che i diavoli superiori, per aver maggiormente peccato, sono maggiormente puniti e devono quindi, in ragione del maggiore stato di degrado della loro natura, devono essere più portati alla commissione di azioni lubriche, si risponde che il peccato di ribellione da loro commesso influisce sulla pena, e non sulla loro natura - che non ha nulla a che vedere con il peccato commesso o con la punizione a cui sono sottoposti - e quindi è a causa della loro nobiltà della natura che questi demoni superiori non sono dediti a tali immonde azioni.

E perciò anche se tutti gli spiriti impuri sono desiderosi di fare del male, alcuni lo sono più di altri, nella misura in cui la loro natura è maggiormente sprofondata nell'oscurità.

In quarto luogo, affermiamo che vi è accordo tra i diavoli, ma di cattiveria, piuttosto che di amicizia, in quanto essi concordemente odiano gli uomini e si sforzano di fare tutto ciò che è in loro potere contro la giustizia.

Un tale accordo si trova tra i malvagi, i quali si riuniscono fra loro in bande es eleggono a capi coloro le cui capacità sembrano essere maggiormente idonee al perseguimento dei loro iniqui scopi particolari.


In quinto luogo, anche se tutti i demoni sono per decreto divino confinati - ora nella bassa atmosfera e poi in inferno - ciò non vuol dire, che essi attualmente sono sottoposti alle medesime pene ed ai medesimi obblighi: poiché più nobile è la loro natura e maggiore il loro potere, più pesanti sono i tormenti a cui sono sottoposti. Vedi Sapienza VI: "Il più potente soffe i tormenti più potenti".

  




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